Un lettore ci scrive…
Su LIBERO del 16 giugno scorso ho letto un “trafiletto” in prima pagina, dal titolo: “Potere di grazia: caro Castelli su Ciampi hai sbagliato”, a firma Mattias Mainiero.L’erronea valutazione espressa dal giornalista può risultare scusabile soltanto se, dato il suo nome di battesimo, Mattias, verosimilmente straniero, Egli non abbia ancora chiara dimestichezza con la lingua italiana. Infatti chi Le scrive ha immediatamente letto l’art. 87, dal Mattias citato, della nostra Carta Costituzionale, ove vengono elencate le funzioni del Presidente della Repubblica tra le quali, a proposito della grazia così recita: può concedere grazia e commutare le pene.
Il giornalista Maniero si è soffermato alla lettura dell’art. 87 su citato dimenticandosi, forse, di leggere anche l’art. 89 della stessa Costituzione, che così recita: nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai Ministri competenti, che se ne assumono la responsabilità.
Ciò, anche in sintonia con il successivo art. 90, non letto verisimilmente dal Mattias, che così recita: il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.
Quanto sopra esposto dimostra inequivocabilmente che il Ministro di Grazia e Giustizia Castelli su Ciampi non ha affatto sbagliato.
Chi ha sbagliato valutazione è il giornalista, scusabile soltanto se, come ipotizzato, è di origine straniera.
Devo aggiungere, purtroppo, che ha sbagliato anche il presidente Ciampi nel momento in cui, inopinatamente, ha deciso di rivolgersi alla Consulta in quanto l’iniziativa suona anche di immeritato rimprovero, dopo circa 60 anni, ai Costituenti che avrebbero quantomeno peccato di chiarezza espressiva.
Con molta stima. (firmato)